Napoli, altro rinvio del Tas per Mannini

Napoli - Mannini resta nel limbo e in attesa: al Tas non decidono e lui deve aspettare. Aspettare molto di più della mezz’ora che fece attendere lui, all’epoca di Brescia-Chievo, per il controllo antidoping: ritardo che gli è già costato una squalifica in campo nazionale (di quindici giorni, due gare saltate nella passata stagione, però con la maglia del Napoli) e che potrebbe costargli ora sino a due anni.

TAS - Tutto il mondo è paese e persino la puntualissima Svizzera segna un clamoroso appannamento: si doveva decidere entro il 28 novembre, poi entro il 19 dicembre, poi per il 6 gennaio e invece se ne saprà qualcosa tra una decina di giorni. La Wada, l’antidoping internazionale, ha espletato il proprio iter, ora tocca al Tribunale dello Sport esprimersi. Ma si passa di rinvio in rinvio e Mannini (e vale anche per Possanzini e Cherubin, altri due calciatori che hanno la spada di Damocle puntata sul collo) attende di sapere cosa ne sarà di lui.

I FATTI - Mannini si presenta con mezz’ora di ritardo al controllo antidoping dopo un Brescia-Chievo del dicembre 2007: tutta colpa dell’ira postsconfitta, che genera un processo interno. Comunque Mannini si giustifica, espleta le funzioni, è sano come un pesce e non deve preoccuparsi di niente. ma il calcio ha le sue regole e punisce il ritardo: 15 giorni di stop, niente Reggina e Palermo, quando però il tornante è già stato ceduto al Napoli per la cifra di sette milioni di euro. Non contenti, intervengono quelli della Wada, che aprono un procedimento internazionale. L’avvocato Ghirardi, legale di Mannini (e di Possanzini e Cherubin), oggi ha saputo che non ci sarebbe stata sentenza. Arbitri in vacanza. A Losanna, sede del Tas, l’orologio è segna il passo.